Audio-Visual Residency Program — 2025⤹
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Audio-Visual Residency Program
Impresa, storia e rigenerazione industriale: Albini Group e il regista Giulio Pettenò protagonisti di MADE IN, la residenza artistica che racconta attraverso una produzione audiovisiva originale la memoria storica e industriale.
Il cortometraggio sarà realizzato da Giulio Pettenò, giovane cineasta emergente lombardo, e avrà come obiettivo quello di raccontare il lavoro come generatore di cultura, con una prospettiva personale e innovativa, tra sperimentazione visiva e libertà creativa.
L’opera verrà presentata in anteprima durante la terza edizione del festival a Daste, centro culturale cittadino ricavato da un ex impianto industriale simbolo del territorio. Raccontare l’impresa attraverso il cinema significa valorizzare anche i luoghi in cui la cultura del lavoro ha lasciato un segno profondo nella storia e nel paesaggio. Per questo motivo la scelta è ricaduta su Albini. Il legame con il luogo che ospita il festival è forte: l’ex centrale termoelettrica di via Daste e Spalenga, costruita nel 1927 per alimentare la Filatura Tosi e il cotonificio Albini, dove lavoravano centinaia di operai, oggi ospita un polo culturale contemporaneo, simbolo di rigenerazione industriale e continuità tra memoria produttiva e visione creativa.
Audio-Visual Residency Program — 2025╳
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Giovedì 13 novembre h 19.00
Lo Schermo Bianco, Via Daste e Spalenga, 13 – Bergamo
LA TRAMA
di Giulio Pettenò
2025, Italia, 20’
La fabbrica tessile prende vita come un organismo pulsante: ingranaggi, rulli e telai si muovono in cicli ipnotici, mentre il tessuto si forma lentamente sotto gli occhi dello spettatore. Il suono dei macchinari diventa musica industriale, scandendo un ritmo meccanico e ripetitivo. Ma tra i rumori e le macchine emergono i corpi e le mani degli operai, ogni gesto umano è osservato con empatia. Le mani che guidano i fili, i volti illuminati dalla luce naturale delle grandi finestre, gli sguardi stanchi ma attenti, raccontano le vite di chi abita questo mondo. La cinepresa alterna macro dei dettagli meccanici a inquadrature lente e contemplative dei lavoratori, mescolando precisione tecnica e intimità umana. Il tessuto diventa simbolo di connessione: ogni filo intrecciato riflette il legame tra uomo e macchina, tra fatica e poesia. La luce, il rumore e il movimento si fondono per trasformare la fabbrica in un paesaggio sensoriale, dove il tempo si dilata e le vite dei lavoratori si intrecciano con il ritmo dei macchinari.
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Giulio Pettenò (1994) inizia il suo percorso nel mondo dell’immagine come assistente di fotografia per Contrasto. Nel 2019 si diploma in regia al CISA di Locarno. Nel 2023 viene selezionato dalla Fondazione Fare Cinema per il corso di sceneggiatura tenuto da Valia Santella e Bruno Oliviero. Finalista al Premio Solinas Documentario 2023 con il progetto Il cameriere, sviluppa lavori che nascono da una continua commistione fra cinema e fotografia.
Nei suoi lavori predilige indagare l’aspetto antropologico, urbano e sociale dei contesti che racconta, con uno sguardo attento ai luoghi, ai corpi e alle tracce del tempo. Il suo primo film come regista, il documentario Grand Hotel, realizzato sotto la guida di Michelangelo Frammartino, è stato selezionato in oltre 70 festival internazionali, tra cui il Locarno Film Festival, ed è stato candidato come miglior cortometraggio documentario ai CILECT Awards 2019.
Prosegue la sua ricerca con i lavori Rita e Notturno, realizzati sotto la guida di Béla Tarr e Lech Kowalski. Dal 2019 a oggi lavora tra Svizzera e Italia, collaborando con diverse realtà produttive.
Parallelamente alla sua attività di regista, si è occupato della cura e valorizzazione di archivi fotografici e audiovisivi, tra cui quello del Museo Renata Tebaldi e del Caffè Florian di Venezia.
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